Le buone pratiche dell’agricoltura sociale per salvare il paesaggio salentino e fare rete con terzo settore e istituzioni

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La scorsa settimana, si è celebrata la giornata del paesaggio del Mibact e, sul Nuovo Quotidiano di Puglia, l’architetto Francesco Baratti apriva una riflessione e lanciava una proposta sul futuro del paesaggio salentino, trasformato radicalmente dalla xylella.

Noi di Camera a Sud e di Sale della terra Salento – rete di economia civile Sale della Terra – abbiamo voluto raccogliere la sfida lanciata dall’architetto Baratti come Cooperativa Fore. Baratti sostiene che il problema di fondo è la mancanza di una visione strategica, che potrebbe essere superato anche grazie ad un’azione sinergica del terzo settore. Così, sostiene, forse ci potrebbe essere un’opportunità di recuperare le migliaia di ettari di terreni incolti.

Confidiamo nell’autorevolezza di Baratti affinché venga aperta una seria riflessione tra istituzioni, mondo agricolo e terzo settore su quale futuro vogliamo costruire per la nostra terra.

Noi della cooperativa FORE, nata il 17 aprile 2020 in piena emergenza sanitaria da un’idea progettuale di Sale della terra Salento e l’Aps Camera a sud, da poco meno di un anno abbiamo lanciato questa sfida ovvero coltivare dei terreni abbandonati nell’Agro di Lecce, all’interno del Parco Regionale Naturale del Rauccio.

Il nostro è un piccolo progetto pilota, che utilizza dei terreni in affitto e nel giro di poco meno di un anno siamo riusciti a produrre e vendere, ad un circuito ristretto di persone, patate, cicorie, finocchi, zucchine e rape. Non quantità industriali certo ma quanto sufficiente per avviare e sostenere economicamente un processo di recupero di terreni abbandonati, che sono ritornati così ad essere produttivi, ripopolando una piccola porzione di paesaggio con le colture tipiche del nostro territorio.

Abbiamo allargato sin da subito la nostra rete di collaborazione al fine di soddisfare una domanda crescente di cultivar autoctone difficilmente reperibili nei circuiti della grande distribuzione e in occasione della nostre ultime vendite, abbiamo abbinato ai nostri prodotti le “pestanache” (carote di Tiggiano), coltivate dalla cooperativa sociale Ipad Mediterranean. Una sinergia che ci ha permesso di sperimentare un modello di collaborazione tra imprese sociali che operano nel campo dell’agricoltura con ricadute non semplicemente economiche ma sociali in quanto si formano e si impiegano lavoratori appartenenti a categorie in situazione di disagio.

Siamo certi che questa sia la strada maestra. Attivando progetti di agricoltura sociale e sostenibile capaci di mettere a produzione terreni altrimenti destinati all’abbandono, valorizzando la biodiversità del nostro habitat, tutelando l’ambiente impedendone un utilizzo di carattere esclusivamente estrattivo si possa generare sviluppo, buona occupazione, ricchezza per il nostro territorio riuscendo ad invertire la tendenza per cui l’approvvigionamento alimentare della città di Lecce attinga a mercati lontani, determinando una consistente emorragia economica, mentre la città disporrebbe di un agro esteso per circa 250 kmq.

Lecce e il Salento hanno investito sino ad ora in turismo e servizi, due settori che hanno rappresentato un volano di crescita eccezionale ma che ora sembrano non essere più da traino per garantire un’economia vivace e in continuo ampliamento.

Da un anno abbiamo avanzato formale richiesta al Comune di Lecce per avere una mappatura dei terreni seminativi abbandonati di proprietà demaniale per impiantare nuove coltivazioni e avviare iniziative di agricoltura sociale legate ad un nostro asset progettuale i Budget di Salute che ormai si sta sperimentando in diverse parti d’Italia. Per il momento si è ancora in fase interlocutoria ed esplorativa ma siamo fiduciosi che possa concludersi positivamente e in tempi rapidi, grazie alla collaborazione di diversi settori della Giunta cittadina, aprendo la possibilità a realtà come la nostra di riattivare questa ricchezza in disuso.

Per ritornare all’appello di Baratti, la nostra piccola esperienza della Cooperativa Fore e la sua rete sociale di sostegno è a disposizione per lavorare insieme alla costruzione di un Osservatorio per il paesaggio del Salento, punto di partenza per affermare un nuovo modello di sviluppo territoriale locale per il nostro Salento.