Cambio di presidenza per AICS Lecce

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Dopo 30 anni di impegno in Aics Lecce, Fernando Melendugno lascia l’incarico a Matteo Pagliara, già presidente dell’aps “Camera a Sud”.

Trent’anni fa, nel 1985, nasceva a Lecce l’Aics – Associazione Italiana Cultura e Sport, grazie all’impegno di Fernando Melendugno e al suo gruppo che vollero affermare l’importanza del libero associazionismo. Ieri, durante il Congresso Aics, svoltosi online, Melendugno (presidente Aics dal 1994) ha lasciato la carica di presidente e passato il testimone a Matteo Pagliara, rappresentante di una nuova generazione e già presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Camera a Sud”, una realtà in crescita, con un importante potenziale.

“Negli anni” ha dichiarato Melendugno “Aics è passato dall’essere un ente che raccoglieva solo circoli sportivi ad un ente che aggrega anche i circoli culturali e sostiene, oltre alle iniziative sportive, progetti sociali e culturali, come strumento di affermazione fondamentale del diritto alla propria libertà”.

Ad oggi, la rete delle associazioni AICS nel Comitato salentino conta 7.131 iscritti – cresciute di 654 unità nell’ultimo anno solare – con decine di realtà collegate. E a livello nazionale i numeri sono altrettanto positivi e fanno registrare, negli ultimi 4 anni, un consolidamento del ruolo di Aics, come ente di promozione sportiva e come ente del terzo settore, toccando quota un milione di tesserati. Tra i soci, contestualmente, crescono i giovani e le donne (le socie registrano +53%). Rispetto alle associazioni affiliate, se nord e centro crescono del 3,5% e 9%, il sud fa segnare una percentuale negativa.

Pagliara, intanto, si dice pronto a ricoprire il ruolo, con un bagaglio di esperienza nel terzo settore, in realtà anche strutturalmente simili ad Aics. Un aspetto che “credo possa permettere ad AICS di continuare a crescere –sottolinea Pagliara– così come ha fatto in questi anni, e diventare una realtà con il suo peso nel il terzo settore salentino”. Dall’altra parte, però, “dispiace un po’ la decisione di Fernando perché, dopo tanti anni, ha deciso di mettersi a riposo. Come associazione Camera a Sud lo ringraziamo – continua il futuro Presidente di Aics Lecce –, perché si è dimostrato da subito molto attento, ci ha fatto sentire a casa e ha deciso di investire su di noi. Lo ringrazio personalmente anche per la fiducia nell’avermi chiesto, insieme al direttivo, di potergli succedere”.

Nel concreto, Matteo Pagliara prefigura un futuro di Aics Lecce con un numero di associazioni e iscritti raddoppiato, maggiormente diffuso sul territorio salentino. Da Presidente Pagliara ambisce al recupero di vecchie strutture sportive in disuso e alla loro riqualificazione, attraverso progetti sportivi e sociali e immagina una serie di grandi eventi sportivi; come, ad esempio, il piccolo sogno di una maratona dei borghi della città di Lecce, per valorizzare marine ed i quartieri più esterni della città capoluogo oppure quello di riuscire a portare in Salento uno dei grandi eventi sportivi organizzati dalla direzione nazionale Aics, cui aderiscono migliaia di atleti da tutta Italia ogni anno. Ultima, ma non ultima, l’iniziativa più ambiziosa, forse, è quella di costruire una polisportiva in Salento, capace di unire le associazioni sportive dilettantistiche di diverse discipline. Per realizzarla – sottolinea la futura guida di Aics – servirà, oltre all’aiuto della struttura nazionale, avvalersi di persone competenti nel settore e la cooperazione con un’Amministrazione comunale, già resasi disponibile all’implementazione del percorso.

In questo ultimo anno, intanto, l’Associazione italiana cultura e sport ha fatto i conti con la pandemia, da soggetto attivo negli sconvolgimenti che il Covid ha portato. Grazie alla sua rete di rapporti istituzionali è stata protagonista nel promuovere le politiche di indirizzo del nostro Paese. Ma Aics deve anche adeguarsi a due riforme di non poco peso, ovvero quella dello sport (2021) e quella del terzo settore (2017) – Aics partecipa al Forum dedicato a quest’ultimo. Se la prima ha insistito sul piano istituzionale e sulla redistribuzione delle risorse economico-finanziarie, la riforma del Terzo settore, invece, si tratta soprattutto di un riordino di leggi e decreti già esistenti, che ha considerato i cambiamenti intervenuti nella società, dalle regole della vita associativa a quelle amministrative, dalla trasparenza e rendicontazione al ruolo del volontariato e al rapporto con la pubblica amministrazione.