Due i relatori di eccellenza che, giovedì 26 novembre 2020, condurranno la quarta giornata formativa online (ECM), rivolta al personale ASL di Taranto, Lecce e Brindisi, nell’ambito del progetto F.A.R.I.: la Dott.ssa Nunzia Baglivo, Medico del Lavoro e Coordinatrice d’area del Salento per l’Associazione Emergency e il Dott. Carlo Bracci, Medico Legale e Presidente dell’associazione Medici contro la tortura. Entrambi affronteranno temi importanti e complessi inerenti la salute delle persone straniere, che vivono in Italia, prendendo in esame le problematiche di carattere sanitario e rapportandole alle condizioni di soggezione, sfruttamento e salute di ciascuno/a.
Dalle cause di vulnerabilità fisica associate alla condizione soggettiva di lavoratore immigrato ai contesti di vita in cui ci si trovano a vivere e a lavorare; dalle Certificazioni medico-legali per le vittime di maltrattamenti e torture al Protocollo di Istanbul. Una riflessione ampia e approfondita, che mette insieme la dimensione della medicina a quella del diritto e dell’integrità umana ed esistenziale più in generale, e cerca di fornire metodologie nuove e spunti di miglioramento dei servizi per la salute in ambito pubblico.
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Si pubblica di seguito il dettaglio dei singoli moduli
Modulo Dott.ssa Nunzia Baglivo
(Medico del Lavoro / Coordinatrice d’area del Salento – Associazione Emergency)
La Medicina del Lavoro e il Diritto: considerazioni sulla connessione tra condizioni di soggezione, sfruttamento e salute. Il corpo e i contesti di vita.
Le cause di vulnerabilità fisica associate alla condizione soggettiva di lavoratore immigrato mostrano come il contesto in cui l’immigrato si trova a vivere e a lavorare, lo svantaggio socio-economico connesso allo status giuridico, all’inserimento lavorativo, alle condizioni alloggiative, le difficoltà linguistiche, all’istruzione espongono maggiormente i soggetti migranti a condizioni pregiudizievoli per la loro integrità psico-fisica.
Il bisogno di salute dei migranti è influenzato anche dalla posizione lavorativa che essi hanno.
Il legame tra immigrazione e salute si colloca spesso nella dinamica delle diseguaglianze conseguenze di povertà, marginalizzazione, svantaggio sociale, discriminazione, con fattori culturali e di genere.
La manodopera straniera opera spesso in contesti di lavoro sommerso e/o irregolare o è vittima di fenomeni di caporalato e di schiavitù nella più totale violazione di basiche previsioni protettive, nella complessa soggezione lavorativa ed esistenziale.
Tutto ciò rende l’idea di come i fattori predetti rappresentino ostacoli significativi per la protezione della salute dell’immigrato, per lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
Le condizioni lavorative mettono a rischio le condizioni di salute dei migranti spesso con forme specifiche. Il modulo intende far luce su tali connessioni e su come riconoscerle.
Spunti di miglioramento dei servizi per la salute in ambito pubblico.
In questo modulo, vengono prospettate delle metodologie per il miglioramento dei servizi di salute in ambito pubblico. Sulla base dell’esperienza clinica sui territorio e nei vari contesti – che spesso accomunano ambienti di lavoro e di vita, se si pensa ad esempio ai campi ghetto – la sanità pubblica può dotarsi di spunti di adeguamento dei dispositivi sanitari per la lettura, la prevenzione, la diagnosi delle sintomatologie patologie lavoro-correlate.
Rivolto a Personale Sanitario (infermieri, psichiatri, psicologi, medici internisti, medici di Dermatologia, ortopedia e traumatologia, neurologia, diabetologia, endocrinologia, cardiologia, oncologia, pneumologia, chirurgia, nefrologia, otorinolaringoiatria, oculistica, ostetricia e ginecologia, urologia, radiologia, medicina legale, medicina del lavoro) e mediatori culturali-linguistici.
Moduli Dott. Carlo Bracci
(Medico Legale / Presidente Ass. Medici contro la tortura)
Certificazione medico-legale per le vittime di maltrattamenti e torture e Protocollo di Istanbul.
Il modulo apre ad un tema specifico della migrazione, ossia le dinamiche insite nella migrazione forzata e l’uso di violenza estrema, come maltrattamenti e torture. Attraverso una lezione in parte frontale ed in parte interattiva – considerando eventuale casistica – si mira all’approfondimento del trauma psicofisico, dell’individuazione dei vissuti violenti mediante la lettura di segni sul corpo, secondo le indicazione del Protocollo d’Istanbul. Data la valenza internazionale del documento, è però opportuno contestualizzarlo entro la normativa italiana.
Favorire una formazione più profonda sui temi del corpo leso, del corpo e del rapporto con le persone implicate in processi di accertamento possono aiutare i sanitari ad acquisire e/o elaborare modalità di costruzione della relazione e dell’intervento.
In tale ambito si palesa come la dimensione del diritto si leghi a quella della medicina e dell’integrità umana ed esistenziale più in generale. Il diritto fa in tal caso riferimento al contesto nazionale in cui si opera ma anche a conoscenze relative a prospettive di funzionamento di altri Paesi in tema di giustizia, di libertà e soprattutto di pena. Oggetti del modulo saranno dunque:
- La dimostrazione del rapporto di causalità tra un trauma e un danno alla salute nei diversi ambiti del diritto: penale (secondo criteri di elevata probabilità prossima alla certezza), civile (secondo il criterio della causa più probabile), umanitario (attenuazione dell’onere della prova che viene fornita sulla base dei pochi indizi che il richiedente asilo può portare: centralità del suo racconto);
- I criteri secondo cui la commissione valuta le dichiarazioni del richiedente asilo: credibilità in rapporto alla condizioni nel paese di origine di cui la Commissione ha notizie da documentazione del Ministero degli esteri o da altre fonti autorevoli, eventuali contraddizioni e o incoerenze;
- Condizioni di salute che giustificazione il riconoscimento del permesso di soggiorno speciale;
- Elementi che rendono difficile la raccolta della storia traumatica e possono generare incoerenza nel racconto;
- Il rapporto di causalità tra le violenze intenzionali denunciate e gli esiti delle lesioni traumatiche più frequenti;
- Il rapporto di causalità tra la storia traumatica e la sintomatologia psichica accertata;
- Il permesso di soggiorno per motivi umanitari legati allo stato di salute: studio di un caso in cui la Commissione ha chiesto chiarimenti su un certificato medico.
L’accertamento della minore età: dalla visita medica al colloquio.
Il modulo si focalizza sul processo di accertamento di minore età dal punto di vista medico. Spazio determinante è dato al colloquio precedente alla visita medica, in cui – previo consenso informato e previo intervento di interpretariato – occorre acquisire dati circa condizioni di salute ed eventuali malattie che possono influenzare lo sviluppo, circa l’ alimentazione ed eventuali lavori pesanti svolti nel Paese di origine. Peculiare considerazione è rivolta agli elementi che definiscono il livello dello sviluppo: la dentizione, lo sviluppo pilifero e dei genitali. Tali parametri, mediante tabelle e studi, forniscono coordinate sulla presunta età, sebbene sia scientificamente provato che nessun accertamento medico possa dare una definizione esatta dell’età della persona. Gli esami possono determinare un ambito temporale in cui può collocarsi l’età della persona esaminata e occorre tenere in considerazione che lo sviluppo delle persone nel mondo è il precipitato di una multifattorialità di cui è necessario aver competenza. Nel dettaglio, si dimostra inoltre come l’uso dello studio radiologico dei nuclei di ossificazione del polso e della mano sinistra sia antiquato, dannoso per il minore e inefficace ai fini dell’accertamento stesso.